lunedì 13 gennaio 2014

Depressione esistenziale e depressione reattiva: riconoscerle e curarle

Segni e sintomi

Il disturbo depressivo maggiore  è un disturbo dell'umore, caratterizzata da episodi di umore depresso accompagnati da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli (anedonia). Questo gruppo di sintomi (sindrome) è stato identificato, descritto e classificato come uno dei disturbi dell'umore nell'edizione del 1980 del manuale diagnostico edito dall'American Psychiatric Association.

Un paziente che sperimenta un episodio depressivo maggiore in genere
mostra un umore molto basso, che pervade tutti gli aspetti della vita, e l'incapacità di provare piacere nelle attività che in precedenza gli suscitavano godimento (anedonia). Le persone depresse possono apparire preoccupate, avere pensieri e sentimenti di inutilità, senso di colpa inappropriato o rammarico, impotenza, disperazione e odio di sé. Nei casi più gravi, le persone depresse possono avere sintomi di psicosi. Questi sintomi comprendono deliri o, meno frequentemente, allucinazioni. Altri sintomi della depressione includono scarsa concentrazione e memoria (in particolare in quelli con caratteristiche melanconiche o psicotiche), ritiro sociale e dalle attività, riduzione del desiderio sessuale e pensieri di morte o di suicidio. L'insonnia è comune tra i depressi. Nel caso tipico, una persona si sveglia molto presto e non può tornare a dormire. L'insonnia colpisce almeno l'80% delle persone depresse. L'ipersonnia, dormire troppo, può anche essere presente. Alcuni farmaci antidepressivi possono causare insonnia a causa del loro effetto stimolante. Una persona depressa può riferire più sintomi fisici come stanchezza, mal di testa o problemi digestivi. L'appetito diminuisce spesso, con conseguente perdita di peso. Tuttavia, di tanto in tanto, può aumentare l'appetito con conseguente aumento di peso.

I bambini depressi spesso mostrano un umore irritabile piuttosto che uno stato d'animo depresso e evidenziano sintomi che variano a seconda dell'età e della situazione. La maggior parte perde interesse per la scuola e mostra un calo nel rendimento scolastico. Essi possono essere descritti come aderenti, esigenti, dipendenti o insicuri. La diagnosi può essere ritardata o non fatta quando i sintomi vengono interpretati come sbalzi d'umore normale. La depressione può anche coesistere con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), complicando così la diagnosi e il trattamento di entrambi.


La depressione esistenziale

Come riconoscere una depressione esistenziale? Molti soggetti riferiscono di aver perso interesse per le cose quotidiane della giornata e, se il loro stato è penoso, è difficile concludere che si tratti di una depressione esistenziale. In realtà, ciò che è fondamentale è scoprire se fra gli interessi persi esistevano oggetti d'amore e se questi erano amati correttamente. Se la perdita di interessi riguarda solo la quotidianità, come il semplice lavoro, lo studiare, il guardare la televisione ecc. e si scopre che il soggetto non aveva veri oggetti d'amore (o che li amava male, in maniera nevrotica), allora è molto probabile che la componente esistenziale della sua depressione sia massima. La domanda fondamentale è dunque la seguente:

prima della depressione c'era qualcosa che amava veramente investendo entusiasmo in questo oggetto d'amore?

Se la risposta è no, la depressione non è che la "presa di coscienza inconscia" dell'assenza nella vita di vero amore. Potremmo dire che è il manifestarsi clamoroso di una bassa energia vitale.
Purtroppo chi è portato a vivere periodi di depressione esistenziale, anche se si è interessato a molte cose, mai in genere lo ha fatto per amore: lo ha fatto perché spinto dalla famiglia, lo ha fatto per ottenere l'ammirazione degli altri, lo ha fatto per un'infatuazione passeggera, lo ha fatto per nascondere o risolvere i propri problemi. Chi ama veramente non ha tempo per essere depresso e amare dipende solo da noi, non da ciò che ci viene offerto dal mondo.
Molte forme depressive (soprattutto se lievi) sono perfettamente spiegabili con l'organizzazione della vita del soggetto. Purtroppo per molti individui il dolore, la sofferenza, i problemi sono proprio ciò che aiuta a vivere, riempiendo una vita incolore. L'assenza di amore li porta a trovare nella sofferenza l'unica cosa che giustifichi la vita; il loro atteggiamento sembra masochistico, ma in realtà è un mezzo di difesa. Se prendessero coscienza della loro incapacità di amare capirebbero che la loro vita è vuota e inutile per colpa loro, non per i problemi che li affliggono, per le preoccupazioni che li schiacciano, per la malattia che li uccide.

Come uscirne? In poche righe non si può certo avere la pretesa di insegnare come riorganizzare la propria vita. Si può però dire cosa non si deve fare. Il depresso esistenziale spesso fa di tutto per non modificare una virgola della sua vita: si affida ai farmaci, convinto che la sua sia una malattia solo chimica. Deve invece fare tabula rasa del suo precedente modo di vivere, nascere ancora, imparare (o reimparare) ad amare il mondo, sviluppando la sua capacità d'amare, cioè aumentando la sua energia vitale: non può pretendere che la sua anima ritorni a volare se non cambia nulla, se non si costruisce un nuovo paio di ali.

La depressione reattiva

Nella depressione reattiva è molto facile trovare una causa scatenante. di solito si tratta di un vissuto in quegli ambienti che sono più facili ai condizionamenti: famiglia, lavoro, relazioni sociali ecc. Il fattore scatenante non fa che far esplodere la depressione, come un fiammifero in una stanza piena di esplosivi.
Le terapie psicologiche che meglio funzionano sono quelle che non si limitano soltanto a far prendere coscienza dei comportamenti critici del soggetto, suggerendogli correzioni, ma quelle che giungono a una modifica della personalità. Infatti, superare il vissuto critico senza apportare dei cambiamenti nella propria personalità lascia il soggetto indifeso di fronte a un nuovo vissuto negativo.
Vediamo alcuni esempi:
L'inibito potrà innescare una depressione nel momento in cui degenera il suo rapporto con la causa dell'inibizione: classico il caso del figlio che cade in depressione perché "non si ritiene all'altezza delle aspettative dei genitori".
Il sopravvivente può cadere in depressione quando non riesce a soddisfare i condizionamenti subiti: il matrimonio che si sfascia, il lavoro perso, le dicerie della gente ecc.
Il romantico crolla quando perde l'idea dominante: il tradimento del partner (idea dominate: amore) o il crollo dell'azienda (idea dominate: lavoro) sono casi classici.
Nell'apparente la depressione è innescata da un crollo della sua immagine presso gli altri.


Fonti:
http://www.albanesi.it/Mente/depressione.htm

Nessun commento:

Posta un commento